FRIGIDAIRE
IL NUOVO MALE
VINCENZO SPARAGNA
FRIGOLANDIA
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FRIGOLANDIA: Museo e redazione di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, rivista di satira diretta da Vincenzo Sparagna. Coordinamento e grafica Maila Navarra
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Salviamo la Repubblica dell’Arte di Frigolandia dall’assurda minaccia di sgombero

Chiediamo di fermare la persecuzione in atto contro uno dei centri editoriali, culturali e museali più importanti e originali d’Italia. Con un’ordinanza di sgombero emanata l’11 marzo 2020 in piena emergenza coronavirus, sulla cui dubbia legittimità dovrebbe pronunciarsi il TAR o la Presidenza della Repubblica, la Giunta del Consiglio Comunale di Giano dell’Umbria sta cercando di cancellare la straordinaria esperienza della immaginaria Repubblica dell’Arte di Frigolandia. Sede delle riviste FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, Laboratorio di Grafica e Museo dell’Arte Maivista (MAM) dedicato al fumetto e all’illustrazione, che conserva migliaia di opere dei maggiori autori italiani, come Pazienza, Tamburini, Scozzari, Sparagna, Vincino, Liberatore, Igort, Echaurren e tanti altri, Frigolandia è stata visitata negli anni da migliaia di famiglie, giovani, studiosi e ricercatori di ogni parte d’Italia e del mondo, moltiplicando così anche l’afflusso turistico sul territorio umbro. La minaccia di sgombero è tanto più assurda in quanto Frigolandia non ha mai ricevuto contributi pubblici, paga regolarmente il canone previsto dal contratto di concessione firmato nel 2005, ed è in piena attività Petizione per salvare FRIGOLANDIA, sede delle riviste FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, Museo di arte, fumetto e illustrazione, archivio storico, centro culturale importante in Italiacon la pubblicazione di riviste e libri, la realizzazione di seminari di studio, l’organizzazione di mostre di successo ed eventi culturali in molte città italiane. La scomparsa di Frigolandia distruggerebbe una delle più originali esperienze artistiche e giornalistiche europee che ha le sue radici nella rivista FRIGIDAIRE fondata nel 1980 e prima ancora nella satira del IL MALE. Significherebbe la chiusura delle riviste Frigidaire e Il Nuovo Male e del Museo dell’Arte Maivista, la dispersione della biblioteca e del prezioso archivio storico, oggetto di molte tesi di laurea italiane e di studi specialistici anche nella prestigiosa UNIVERSITÀ di YALE nel Connecticut.

25 aprile di Resistenza: Frigolandia non si arrende!

Il 25 aprile di quest’anno non ci sarà la “Festa della Liberazione dei Frigoriferi Intelligenti” a Frigolandia. L’isolamento cui ci costringe l’epidemia di coronavirus rende impossibile il nostro appuntamento annuale. Tuttavia dobbiamo egualmente restare vigili, perché una seria minaccia incombe sulla nostra libera Repubblica dell’Arte. L’11 marzo 2020, in piena emergenza coronavirus, gli amministratori del Comune di Giano dell’Umbria hanno infatti votato un’ordinanza di sgombero di Frigolandia entro 60 giorni. Solo le disposizioni governative di stop provvisorio a simili procedimenti hanno allungato i termini di questo sgombero all’ultima settimana di agosto. L’azione ostile del Comune è particolarmente infida poiché si basa su un’ordinanza comunale, Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra. Immagine di Daniela Silviocosa che ci costringe a ricorrere addirittura al TAR o alla Presidenza della Repubblica. Ma, al di là dell’aspetto giuridico della questione, è scandaloso il tentativo di sopprimere un centro culturale, editoriale e artistico visitato da migliaia di persone come Frigolandia, che ha oltretutto un regolare contratto di concessione e paga puntualmente il canone previsto. Da cosa dipende questo incredibile atteggiamento ostile della giunta comunale? La spiegazione è semplice. A questi singolari “amministratori” non interessa sostenere o promuovere attività reali, ma solo avere a disposizione luoghi vuoti per poter chiedere soldi alla Regione in vista di fantomatici “rilanci turistici”. Un esempio clamoroso è quanto avvenuto con il vicino Camping La Pineta,

I nemici invisibili

Il virus che sta terrorizzando il mondo è l’ennesima prova che le più grandi minacce alla sopravvivenza della civiltà vengono da entità invisibili. La sfida attuale è tra l’umanità e un essere infinitamente piccolo, che solo le ricerche di laboratorio possono rivelare. Però l’invisibilità di questo subdolo nemico non è l’unica con cui confrontarsi e può essere vinta solo se riusciamo a liberarci di altri nemici altrettanto invisibili, che sono intorno a noi e ci contagiano in silenzio. Questi “altri nemici invisibili” sono l’avidità di possesso, l’odio per i diversi, l’ignoranza presuntuosa, l’individualismo prevaricatore, il fascino maledetto della violenza. Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra. Immagine di Toni ContieroPulsioni psicologiche, istinti negativi che non riguardano più soltanto le persone. Hanno assunto negli ultimi decenni una figura planetaria, sono diventati sistema. Infatti il responsabile delle moderne decisioni umane non è come un tempo un particolare gruppo sociale, ma un soggetto astratto, il capitale, da cui, sia pure con diverse gradazioni dipendono sia i suoi teorici “padroni” che i proletari, i governi e i governati. Il capitale è il moloch anarchico, idra dalle cento teste e dai mille egoismi che, nella sua espansione globale, sta provocando l’inquinamento del pianeta, i cambiamenti climatici, la sparizione di migliaia di specie viventi, la diffusione globale inconsapevole di nuovi virus assassini. Per questo, come Greta e milioni di altri, dico anch’io che “la casa brucia” e che

Carnevale 2020: le nuove mascherine

Strano Carnevale questo del 2020, alle tradizionali maschere giocose che simboleggiano l’uscita dalla quotidianità seriosa, la liberazione dei desideri, lo scambio scherzoso dei ruoli, si sono sostituite in zone sempre più estese del mondo le mascherine protettive, usate contro le polveri sottili nelle città, o per proteggersi dal corona virus, e, più in generale, per sfuggire agli infiniti pericoli che ormai galleggiano nell’aria come invisibili killer. Chissà se questo ulteriore drammatico segnale di degrado dell’ambiente servirà a svegliare le popolazioni e i leader politici rispetto alla gravità estrema della situazione in cui ci troviamo. La minaccia non è solo Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra.il riscaldamento globale che procede a ritmi accelerati e rischia di desertificare e cancellare intere zone del pianeta, c’è pure la diffusione planetaria dell’indistruttibile plastica, le scorie velenose di una produzione industriale indifferente alle conseguenze che provoca sulla salute, i pesticidi che stanno sterminando le api e migliaia di specie viventi, le nuove malattie che la globalizzazione può trasformare velocemente in terribili pandemie. Il fatto è che l’attuale modo di vita dell’umanità è squilibrato. Basti pensare alle megalopoli, città di decine di milioni di abitanti, in cui la sopravvivenza è affidata a reti complesse, e dunque fragili, di distribuzione dell’acqua, del cibo, dell’energia. Ma tutto sarebbe ancora risolvibile se non s’accompagnasse anche all’inquinamento mentale.

Segnali di vita

Finalmente si moltiplicano dal fondo della società dei segnali di rivolta civile e di vita che fanno ben sperare in un possibile rovesciamento della deriva violenta, fascistoide e bellicosa che da parecchio tempo cresce, come una valanga nera, in Italia e con forme diverse nel mondo intero. Parlo delle straordinarie energie giovanili suscitate dalla protesta internazionale contro i cambiamenti climatici innescata dalla coraggiosa Greta Thunberg e più di recente in Italia dall’inedito e creativo movimento delle sardine. Sono mobilitazioni dal basso che scavalcano le vecchie logiche verticali, attivano le coscienze riscoprendo la bellezza del contatto umano diretto, del valore insostituibile della testimonianza personale. Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra. Vignetta di Fabrizio FabbriIn particolare le sardine hanno rotto in Italia il muro di silenzio e di stupida complicità che ha accompagnato l’insopportabile arroganza di capibastone come Matteo Salvini o urlanti demagoghe come Giorgia Meloni, che hanno fatto della menzogna sistematica una raffinata e consapevole tecnica per ottenere il consenso elettorale di un’opinione pubblica ingannata da paure create ad arte. Questi seminatori di odio, compresi purtroppo i disinvolti arrampicatori sociali pentastellati, hanno finito, con il loro analfabetismo democratico, con la loro aggressività e la continua individuazione di nemici immaginari, per alimentare un assurdo sentimento razzista contro gli immigrati, i diversi, gli ebrei, i rom, i gay, gli intellettuali e

Verdi speranze

Fregato dalla bulimica voglia di potere del barbuto Salvini, il governo più infame e pasticciato del dopoguerra è finalmente caduto. L'inqualificabile Giggino Di Maio, tradito bellamente dall'alleato leghista, ha fatto una giravolta di 180 gradi e si è dovuto piegare all'alleanza con l'odiato Partito Democratico. Un evento reso possibile solo grazie all'astuto contropiede di Renzi che, proponendo un governo PD/Cinquestelle, ha spiazzato lo stesso Zingaretti. E siamo passati così a un altro governo, certo un po’ meglio del precedente, ma non meno ambiguo e pasticciato. La destra si è scatenata dicendo che è il governo dei mitici “poteri forti”, la solita baggianata di tutti i fascismi populisti da un secolo ad oggi. In realtà è un mix di realismo e timidezza, furbizia e ipocrisia di un ceto politico senza qualità. Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra. Immagine di Massimo GiaconInsomma siamo ancora lontanissimi da quello che servirebbe, anche se la caduta del ducetto nordico è una buona notizia a prescindere. Inoltre, grazie alle criminali campagne d'odio pentastellate e leghiste, ci resta, come eredità del fallito matrimonio Salvini/Di Maio, un diffuso razzismo anti migranti, un po’ di cieco nazionalismo da spazzatura, una corruzione morale dilagante, un neogiustizialismo parolaio inetto e perverso. Ahi, ahi, ahi… poveri italiani, ipnotizzati da TV e fake news, ridotti a ottusa carne da cannone per elezioni inquinate dall'egoismo, dalla menzogna e dalla paura. Meglio guardare al vento di cambiamento e di lotta che, pur tra mille ostacoli, comincia a circolare nelle nuovissime generazioni grazie alla fantastica

Siamo tutti prigionieri!

Strano paese l'Italia, nel quale la maggioranza si dice cattolica, ma la maggioranza di quella maggioranza non tiene in alcun conto le parole del Papa, guida morale e spirituale dei cattolici. Ora, cosa dice il Papa? Che italiani, europei, africani, cinesi e chiunque appartenga al genere umano fanno parte della stessa famiglia, perché tutti sono figli di Dio e dunque fratelli. Per questo respingere i migranti è una bestemmia contro Dio. Sul piano strettamente religioso il discorso di Bergoglio potrebbe anche fermarsi qui. Ma lui ha aggiunto che c'è, oltre quella religiosa, una motivazione assolutamente laica per non respingere i migranti. "Chi costruisce muri", dice il Papa, "è destinato a restarne prigioniero". Vorrei che si riflettesse su questa idea. Viviamo tutti sotto un unico cielo, abitiamo tutti su un solo pianeta. Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra. Immagine di Gianni CossuSe lo consideriamo diviso in due, una piccola fortezza di privilegiati e un immenso deserto abitato da miliardi di esclusi, i privilegiati sono condannati ad essere assediati da tutti gli altri. Dunque chiudersi ai migranti non è solo un peccato, è un gravissimo errore di valutazione, anche da un punto di vista pratico. L'unica scelta saggia è capire che i problemi degli altri sono anche i nostri. Come denunciano i più svegli teenager sull'esempio della coraggiosa svedesina Greta Thumberg, resta pochissimo tempo per salvarci da un inquinamento che sta avvelenando la terra e cambiando il clima in modo irreversibile. Di fronte a questo scenario globale il miope elettoralismo italiota di Lega e Cinquestelle, o gli ottusi sovranismi

Pagliacci governativi a cinquestelle

Inutile che scriva della distanza che mi separa da Matteo Salvini, maggiore anche di quella che, come un fossato incolmabile, mi divideva da Matteo Renzi. Ricordare che Salvini è un leader di estrema destra, che il suo nazionalismo sarebbe comico se non avesse conseguenze tragiche, è quasi ovvio e troverei consensi "facili" tra amici, compagni ed ex compagni. Per questo non mi pare neppure il caso di sottolineare l'orrore che mi fanno slogan idioti come "prima gli italiani" e altre imbecillità del genere. No, lettrici e lettori, quello che voglio dire qui per dovere di coscienza è lo schifo che mi fanno i pagliacci pentastellati al governo, da Dima(rc)io a Tontinelli, dall'avvocato Malafede al sedicente "primo" ministro C(ar)onte e a tutti i pallisti senza palle che li accompagnano nella loro "ricerca & distruzione" delle ultime sacche di resistenza della democrazia Pagliacci governativi a cinquestelle. Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarra. Immagine di Massimo Giaconnata dalla Resistenza, imperfetta come tutte le democrazie, ma certo migliore del vecchio fascismo e del similfascismo attuale. Quello che caratterizza questi arroganti discepoli dell'ex telegrillo parlante (il quale, da perfetto ipocrita, invita a "essere umani" mentre i suoi "ragazzi" al potere si comportano da bestie con i migranti) è la carica di odio che mettono in ogni cosa e che li rende uguali a Salvini, non solo per il confuso patto di potere che chiamano "contratto di governo", ma perché invece di fare del bene cercano, proprio come lui, solo nemici da distruggere, politici e intellettuali scomodi da far tacere, nuovi ebrei da sterminare, magari di pelle nera così sono più facili da individuare senza nemmeno bisogno di una stella gialla sul vestito. Per questi ambiziosi signorini

Nuovi terroristi e vecchi merletti

Siamo da qualche anno bersagliati da un'offensiva terroristica islamica che continua a insanguinare crudelmente l'Europa, alimentata dalla perversa ideologia wahabita diffusa a colpi di petrodollari dagli sceicchi miliardari e assassini del Medio Oriente. L'ultimo orrendo delitto è quello di pochi giorni fa al mercatino di Natale di Strasburgo, nel quale è stato ucciso anche Antonio Megalizzi, un giovane giornalista italiano studioso e impegnato. Ebbene cosa fa contro questa attualissima idra sanguinaria il nostro governo? Vuole a tutti i costi riportare in Italia, grazie a un atto arbitrario e illegale del fascista brasiliano Bolsonaro, il vecchio Cesare Battisti per imprigionarlo a vita. C'è di che restare allibiti. Mentre in Europa circolano tranquillamente a piede libero oltre 70 mila islamici considerati dalle polizie dei vari paesi Nuovi terroristi e vecchi merletti. Testo di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE. Coordinamento e grafica di Maila Navarrapotenziali terroristi, quello di cui si preoccupa la strana coppia Salvini/DiMaio è mettere le mani su un tipo condannato all'ergastolo in contumacia - grazie alle interessate confessioni di alcuni pentiti subito scarcerati - per presunti delitti politici di quaranta anni fa. Il quale tipo, dopo essere scappato dall'Italia, ha vissuto in Francia per una ventina d'anni alla luce del sole sulla base di un impegno solenne dello Stato francese. Poi, quando la Francia violando la sua stessa parola lo voleva rispedire in patria, è fuggito in Brasile, dove è stato accolto dalle autorità brasiliane come rifugiato politico e ha vissuto senza far male a nessuno per altri otto anni. Oggi è di nuovo clandestino e fuggiasco solo per il secondo voltafaccia di uno Stato che viola le sue stesse leggi, guidato da un neopresidente che si ispira

Il Thanksgiving Day 2018

Sabato 1 dicembre 2018 festeggeremo a FRIGOLANDIA lo speciale Thanksgiving Day, che da dieci anni congiunge idealmente la nostra bella Prima Repubblica Marinara di Montagna all'antica tradizione americana della "Festa del Ringraziamento". Come si sa il Thanksgiving Day, che negli Usa cade ogni anno l'ultimo giovedì di novembre, celebra l'accoglienza amichevole che gli indigeni canadesi riservarono agli stanchi padri pellegrini europei sfuggiti, sulle perigliose acque dell'Atlantico, alle persecuzioni religiose per cercare salvezza nel Nuovo Mondo. Quei naviganti disperati e malati erano profughi, migranti, eretici scacciati dai loro paesi. Essi portavano in dono ai nativi americani solo se stessi, eppure vennero nutriti dagli indiani che dettero loro un po’ di terra e spiegarono cosa piantare per vincere la fame e costruirsi una nuova vita. Oggi quella lezione di fratellanza è più che mai attuale, anzi si può dire che è la grande sfida che attende l'umanità se vuole salvarsi dal disastro di un sistema ingiusto, fondato sulla guerra di tutti contro tutti, lo sfruttamento delle persone e della natura, la disuguaglianza e la violenza. Il Thanksgiving Day è dunque la festa dell'amore tra i popoli e le genti diverse, il rifiuto dell'odio e di ogni razzismo nazionalistico. Per questo è una festa che riguarda tutti e non solo gli americani. Nel mondo si combattono sempre più guerre crudeli; si diffonde sotto le bandiere dell'islamismo un nuovo fanatismo religioso omicida; masse ipnotizzate dalla propaganda votano governanti barbari, come il miliardario Trump che vuole trasformare gli USA da terra dell'accoglienza in fortezza dell'egoismo, o il fascista brasiliano Bolsonaro che, oltre a calpestare i diritti umani, vorrebbe pure sfruttare senza limiti e quindi distruggere l'Amazzonia, ultimo polmone verde del pianeta. Perfino nella nostra meravigliosa Italia sono andati al governo inquietanti leader che parlano in nome di un popolo astratto per meglio ingannare il popolo concreto.

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