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Diventare cittadini della Repubblica di Frigolandia è facile. Basta acquistare il Passaporto annuale che costa 100 euro e avrete diritto a: 1) Sette giorni (anche non consecutivi) di soggiorno gratuito nella Repubblica di Frigolandia 2) Abbonamento Annuale Sostenitore alle nostre due speciali riviste a/periodiche Frigidaire e Il Nuovo Male 3) Due Regali Originali da scegliere tra quelli elencati sulla pagina “Abbonamenti” |
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Tutte le riviste e gli albi che hanno fatto la nostra incredibile storia:
Frigidaire, Cannibale, Il Male, Frìzzer, Vomito, Tempi Supplementari, Il Lunedì della Repubblica, Il Nuovo Male, La Piccola Unità, gli Albi, e inoltre le T-shirt e i Poster storici.
Una guida completa per chi vuole acquistare e leggere i reportage, i fumetti e i racconti, della rivista d'arte più rivoluzionaria e allegra del mondo.
Copertine e prezzi. |
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Durante e dopo le giornate di Genova 2001, quando la polizia operò nel modo fascistoide che sappiamo, ho conosciuto diversi generosi compagni black bloc all'epoca ingiustamente accusati di essere provocatori. Già allora c'era tra noi, anche se uniti da una critica profonda al sistema capitalistico, un forte dissenso sulle forme di lotta, in particolare sulla scelta di distruggere presunti "simboli del mercato", pratica, secondo me, insensata e controproducente. Negli anni seguenti la distanza con loro è aumentata. E oggi credo sia giusto dire che con le devastazioni milanesi durante la manifestazione antiEXPO del Primo Maggio, la deriva teatral-simbolica dei black bloc fatta di macchine incendiate e vetrine sfondate, è arrivata al grottesco. Il gesto distruttivo che vorrebbe essere un segnale di protesta si è trasformato in uno sciocco replay delle quotidiane distruzioni provocate dal sistema fondato sulla concorrenza e la guerra. Nel caso di Milano, dove la polizia si è comportata in modo assai diverso da Genova, a trarre beneficio politico da queste inutili azioni vandaliche è stato esclusivamente il circo mediatico reazionario, mentre è stato silenziato chi
Sono passati 70 anni dal 25 aprile del 1945, giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani, proclamò l'insurrezione generale per liberare le città del nord prima dell'arrivo degli alleati. Ai fascisti si intimò "arrendersi o perire" e delle camice nere si fece un bel falò. Quel 25 aprile fu certamente il giorno più luminoso della resistenza al nazifascismo in Italia ed è giusto celebrarlo. Lo facciamo anche noi a Frigolandia con la Festa della Liberazione dei Frigoriferi Intelligenti, giunta alla sua XV edizione. Tuttavia ricordare l'insurrezione e la vittoria del 1945 non cancella le difficoltà e i problemi di oggi. Il mostro fascista sconfitto nella sua forma più barbara, non è finito con la morte dei due dittatori criminali Hitler e Mussolini, ma come l'Idra dalle cento teste ricompare in forme sempre nuove. Oggi in particolare una nuova bandiera nera islamista e sanguinaria sventola in Irak, Siria, Somalia, Nigeria, Libia e in altri luoghi dell'oriente musulmano. La sua natura ideologica religiosa non è meno pericolosa di quella del fascismo, poiché si basa sulla stessa divisione disumana tra chi merita di vivere e chi di morire. Le stragi e le persecuzioni contro i cristiani, gli ebrei, le minoranze, i diversi, ripetono lo stesso schema totalitario del nazifascismo, con una nuova aberrante fissazione bellicosa, in linea con i feroci dettami medioevali di buona parte del Corano. D'altra parte il nuovo nazismo religioso che avanza si iscrive in un contesto
La terribile strage degli studenti cristiani del campus Garissa in Kenya da parte di un commando di shabab somali dimostra che l'offensiva del terrorismo islamico è in pieno svolgimento. Dopo gli attacchi omicidi di Sidney, Copenhagen e Parigi, la distruzione di chiese e villaggi cristiani in Nigeria, il genocidio religioso e culturale dell'Isis in Siria e Irak, il massacro nel Museo del Bardo a Tunisi, questo crimine è l'ennesimo episodio di una sfida bellica di nuovo tipo che le società civili e le cupole politiche occidentali fanno fatica a capire e contrastare. Il fatto è che gli estremisti sunniti, dal Pakistan all'Africa, in nome dell'Islam, visto come unica e giusta legge divina da affermare ovunque con la forza e l'astuzia, hanno dichiarato guerra a tutte le altre fedi religiose o civili. Purtroppo per chi si ostina a voler vedere dietro ogni fenomeno sociale una logica economica razionale, come la difesa di interessi, di territori ecc. l'esistenza di una vera guerra religiosa in pieno XXI secolo è un'assurdità inaccettabile. Così ogni giorno leggiamo dotte analisi sulle cause strutturali che starebbero dietro questa guerra: l'eredità del colonialismo, le vecchie e nuove politiche imperialistiche, il petrolio ecc. Tutte cose vere e anche giuste, ma che oscurano
Cambiano le stagioni, si modificano le classi sociali, viene riscritta pure la Costituzione nei modi frettolosi che sappiamo, eppure non muta il desolante scenario di una ex sinistra senza idee in balia delle onde del tempo come una flotta dispersa nell’oceano dei suoi errori. Non fa piacere, ma la realtà è questa. E la colpa, diciamolo subito, non è del giovane Renzi, né del perfido Berlusca, né di nessuno dei portabandiera sedicenti radicali (Vendola, Ferrero, Landini e altri signori e signorine in rosso). Lo smarrimento della sinistra ha radici lontane, è il frutto di slittamenti progressivi del senso e del buonsenso, di antichi e spesso inconsapevoli tradimenti teorici, di ipocrisie a grappolo moltiplicate dall’opportunismo dilagante in ogni settore della società e dello Stato. A voler essere rigorosi un primo limite di fondo si ritrova già in Marx: è l’illusione che il capitale creando un proletariato sempre più vasto e compatto produca involontariamente la sua fine per mano degli stessi proletari (che si trovano nell’estrema e più insopportabile condizione dell’alienazione umana). Questa visione dialettica astratta che tanto affascinava Marx ha ispirato in vari modi, sia nelle versioni riformiste lassalliane, che in quelle rivoluzionarie di tipo leninista, tutti i marxismi storici. Seguendo
Dopo manovre e manovrine, depistaggi e scommesse, nomi improbabili o minacciosi (tra i quali l’odiato Amato, il peggiore di tutti), il giovane Machiavelli fiorentino Renzi ha messo a segno un bel colpo con l’elezione alla Presidenza della Repubblica di Sergio Mattarella, fratello di quel Piersanti assassinato dai mafiosi. Su IL NUOVO MALE n.21 in edicola la nostra Antonella Della Rovere, analizzando l’elenco dei papabili, lo aveva definito giustamente: “Rarissima figura di democristiano siciliano senza rapporti con la Mafia”. La sua nomina è dunque una buona notizia e bene hanno fatto le confuse minoranze del PD, Vendola e alcuni dei fuoriusciti cinquestelle a sostenerlo sin dal primo momento. Chi è stato messo all’angolo è invece il noto pregiudicato di Arcore e la sua frantumata Forza Italia, mentre gli opportunisti alfaniani sono stati costretti ad arrendersi dopo un inutile fuoco di sbarramento, leghisti e neofascisti hanno votato l’orrendo Feltri (l’uomo del “metodo Boffa”) e i cinquestelle ancora fedeli al duo comico/tragico di Grillo e Casaleggio hanno confermato la loro inguaribile cecità politica. L’elezione di Mattarella ha pure smentito senza appello
Siamo alla fine dell’anno 2014 e in tutti i siti, i giornali, le televisioni si elencano le date cruciali, gli avvenimenti clamorosi, i personaggi pubblici che hanno occupato le cronache di questi ultimi dodici mesi. Vi è in queste rassegne una sorta di affanno, il tentativo impossibile di far entrare la infinita complessità del mondo in un unico quadro. Ma più l’elenco è accurato, più avvertiamo una sorta di vuoto, un abisso incolmabile tra la nostra piccola vita, con i suoi difficili orizzonti quotidiani, e l’andamento generale della storia umana. Dove va il mondo? Ma soprattutto dove stiamo andando noi stessi? Che parte abbiamo avuto e possiamo avere in questa gigantesca recita planetaria? Dove finisce la nostra condizione di spettatori e comincia quella di attori? Perché la storia, a differenza di quanto può sembrare, non è uno spettacolo che avviene fuori di noi. Coscienti o no, siamo tutti in scena con le nostre convinzioni, le nostre azioni, le nostre idee. Non è già scritta,
Vedendo quello che succede a Roma e in Italia mi viene una grande nostalgia di Robespierre, detto l'Incorruttibile (1754-1798). Fu, come si sa, uno dei capi, forse il più grande, della rivoluzione francese, ma di lui molti ricordano solo l'immagine del sanguinario tagliateste mentre il tratto fondamentale della sua azione rivoluzionaria fu l'integrità morale. Lo rivela lo stesso soprannome di Incorruttibile che gli venne attribuito. Come il suo compagno Saint Just fu infatti un politico che mise davvero al primo posto gli interessi del popolo. Qualità da sempre rarissima, ma che nello sfascio di valori che stiamo vivendo è oggi addirittura dileggiata come una stupidità da idealisti. La sua non era del resto una onestà circoscritta solo al rispetto della legge, era anche coerenza ideale, fedeltà alle idee che predicava: uguaglianza, libertà, fraternità. L'esatto contrario dell'opportunismo tanto in voga tra i mille omuncoli che oggi inquinano di imbrogli e trasformismi istituzioni, giornali e TV.
Robespierre disprezzava questa gentaglia e quando riusciva a farli arrestare li mandava alla ghigliottina. Una pratica che non usa più... e questo è un passo avanti. Invece è
Qualche giorno fa, sabato 29 novembre alle ore 18, è morto in ospedale a Ravenna l’amico fraterno Roberto Monti, storico collaboratore scientifico di Frigidaire, un gigante di intelligenza e di umanità. Ricercatore al CNR di Bologna, è stato l’alfiere lucidissimo di una nuova fisica sperimentale, che ha studiato a fondo la struttura dell’atomo e dell’universo, senza risparmiare critiche al dogmatismo dominante nella fisica einsteiniana. Insieme al più anziano chimico Renzo Boscoli, scomparso anni fa, fu il principale teorico italiano della fusione fredda, assai prima del celebre esperimento di Fleischman e Pons del 1989. A Monti si devono studi fondamentali sulle trasmutazioni subatomiche, con la conseguente riscoperta moderna dei processi alchemici di trasformazione dei metalli. In più occasioni riuscì a produrre oro purissimo dal mercurio per dimostrare la possibilità di intervenire e modificare la struttura degli atomi. Molte di queste scoperte sono state raccontate e spiegate, oltre che in numerosi convegni scientifici internazionali, su Frigidaire sin dal 1987. Nel 1989 uscì, sempre curato da Frigidaire, il volume “Eppur si fonde”, con articoli e saggi di Roberto Monti e Renzo Boscoli “dalla critica della relatività alla fusione fredda”. Ma il contributo scientifico di Monti non si limita agli studi sulla fusione fredda e sulla struttura dell’atomo, in opposizione alla visione di Nils Bohr dell’atomo planetario. Monti esplorò e dimostrò, in parallelo con altri fisici eretici con i quali organizzò celebri convegni dal titolo “Galileo back in Italy”, l’esistenza dell’etere, negata da Einstein, e
Il mondo è afflitto da drammi giganteschi: fame, malattie, guerre, crudeli fanatismi religiosi, il riscaldamento globale e le sue catastrofiche conseguenze sul clima, la scomparsa di migliaia di specie viventi, l’avvelenamento delle acque e dell’aria. Eppure in Italia si discute solo di economia e soprattutto di lavoro, lavoro e ancora lavoro. Siamo bombardati da talk show dove i soliti noti si azzuffano: chi per condannare l’art.18, chi per salvarlo, chi per chiedere più flessibilità, chi per riaffermare il diritto a non essere ingiustamente licenziati. Naturalmente, in linea di principio, i difensori dell’art.18 hanno ragione, visto che un licenziamento ingiustificato è per definizione ingiustificato. Eppure l’impressione è che dietro questo straparlare di lavoro si nasconda un vuoto spaventoso. Infatti di che lavoro stiamo parlando? La parola è ambigua. Nessun lavoro esiste fuori delle condizioni sociali date. Vi sono solo lavori concreti che possono essere utili o dannosi, liberi o servili. Ora la ragione per cui milioni di persone sono senza lavoro è che nella società capitalistica il lavoro
L'ho già scritto altre volte, ma in pochi lo hanno capito. Dunque lo voglio ripetere con la massima chiarezza. Frigolandia è un centro di comunicazione autonoma (su carta e sul web) che non ha sponsor, non ha milionari alle spalle, non ha sostegni pubblici e si regge solo sul volontariato gratuito di pochissime persone tra mille sacrifici. L’unica via per resistere e continuare a fare le nostre riviste Frigidaire e Il Nuovo Male è unire altri come noi, scrittori, disegnatori, artisti della forma e del colore per creare una forza che permetta a tutti di esprimersi su una scena più larga di quella delle fiere del fumetto o dei soli amici. La nostra produzione editoriale è insomma un’autoproduzione allargata che sfida la grande informazione in edicola e in rete. Ma affinché il progetto possa svilupparsi bisogna che chi lo apprezza o vuole parteciparvi riesca a trovare almeno i 30 o 50 euro delle due forme possibili di abbonamento (semplice e sostenitore). Soldi che, oltre le riviste che riceverà nel tempo, sono comunque già compensati da regali di pari o maggior valore. Lo dico a chi pubblica con noi e a chi vuole collaborare, a quelli che ci esprimono consenso su facebook, ai tantissimi che considerano Frigolandia un luogo fantastico. Lo dico a chi ci conosce e a chi
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