"I nati del Cane sono provvisti di un'indole sincera e leale, che pone a fondamento della loro esistenza, privata ma anche lavorativa, uno comportamento fortemente retto. Se sicuri della loro posizione, i Cane lottano con tutte le loro forze nell'esporre e far valere le proprie opinioni, senza paura . Sanno conquistare la fiducia degli amici grazie alla disponibilità e alla riservatezza che li contraddistinguono. Nell'ascoltare chi si confida con loro, si dimostrano generosi di buoni suggerimenti.” (Oroscopo cinese - Segno del cane)
Si dice spesso: una vita da cani. Ma non ci si riflette abbastanza.
Sarà perché sono nato, secondo l’oroscopo cinese, sotto il segno del cane, ma sin da ragazzo ho avuto tra i miei amici molti cani e tuttora mi fanno compagnia cani e cagnolini cui sono affezionatissimo.
La lunga familiarità con i cani mi ha insegnato molte cose e mi ha costretto a pormi tante domande su questi nostri fratelli animali e su noi stessi.
Intanto perché i cani ci vogliono così bene?
Certe volte li maltrattiamo, siamo costretti da leggi più o meno paranoiche a legarli, il loro cibo non è sempre ottimo… eppure loro ci amano sempre, senza condizioni.
Puoi tornare a casa anche tardi e il cane o i cani sono sempre felici di vederti, non ti rimproverano, non ti chiedono nulla… hanno fiducia, si strusciano e ti vogliono bene, punto.
E’ un insegnamento? Un messaggio? Una parabola?
Inoltre come non vedere la stretta parentela tra la nostra vita e quella dei cani?
In fondo facciamo tutti, o quasi tutti, una vita da cani.
Le nostre catene sono il lavoro, i debiti, le bollette, le banche, le pratiche burocratiche, i guai automobilistici ecc. Ci tengono stretti fino a bloccare il nostro tempo, a ridurre la nostra capacità di giocare con persone e animali, con i bimbi…
Loro, i cani, sono legati da tanti tipi di catene; noi, gli umani, pure…
Loro mangiano spesso male: carne in scatola, crocchette sintetiche…bah!
E noi? Cibi in scatola, ragù precotti, salumi di maiali ignoti, quattro salti in padella, tortellini di rana…Certo, come i cani, anche noi, appena possiamo, ci gustiamo un piatto buono. D’altra parte i cani dei ricchi mangiano meglio di quelli dei poveri, come i ricchi mangiano meglio dei poveri ecc.. Insomma la differenza non è poi molta.
E i randagi? Direte voi. Già, i randagi affamati, scorticati dalla rogna, abbandonati da ex amici crudeli… quelli certo sono infelicissimi.
E non è forse la stessa condizione (“cambiate le mutande”) dei migranti, fuggiaschi da guerre, fame, epidemie? Sballottati su onde assassine, rinchiusi in lager, gettati nel fango della clandestinità obbligata, maltrattati e talvolta uccisi (a colpi di kalashnikov, ma anche a bastonate…), stanno forse tanto meglio dei cani randagi? E che dire dei poveri angustiati dal freddo, dalla vecchiaia, dalla malattia, dal disagio, dalla miseria?
Insomma noi e i cani siamo parenti stretti.
Come loro anche noi cerchiamo spesso solo un momento di calore, una carezza senza rimorsi.
Nella foto di Ernesto de Matteis tre bellissimi cuccioli frigolandesi di appena 2 mesi che cercano casa. Da sinistra: Gilda, Occhietta e Biancolino. Sono gli ultimi nati degli amori di Orso e Biancaneve de Mattonsolis, a loro volta figli di Lobo de Mattonsolis e Filippa Nerini.
Se volete adottarli inviate una e-mail a frigilandia@gmail.com
Vi aspettano nella Repubblica di Frigolandia.
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