L'ultimo exploit di Silvio “Benito” Berluska e della sua banda di ministri tascabili è il via libera alla speculazione edilizia privata e al saccheggio selvaggio del territorio. La decisione è, come al solito, dettata dall’emergenza (l’Italia si sa è il paese delle emergenze permanenti…). Bisogna – dicono - spendere più denaro possibile nell’edilizia, nelle opere pubbliche ecc. per innescare, come usa dire, una qualche parvenza di ripresa dalla catastrofica crisi del capitalismo consumistico. E allora via al rilancio del cervellotico ed inutile ponte sullo stretto di Messina, via a nuove autostrade e a nuovi sfondamenti di montagne, via a passanti, bretelle e palazzoni. Non paghi del fatto che in poco più di venti anni si sia cementificata una superficie pari a due volte il Lazio, si vuole cementificare ancora a rotta di collo. Basta con quegli ultimi brandelli di prati, basta con le margherite che ancora occhieggiano in qualche angolo dimenticato di primavera. Su tutto cali una coltre di cemento armato, un bel pavimento di capannoni, stradoni, parcheggi, ponti galattici e strade a quattro corsie.
Ovviamente si può ben capire che le varie mafie e i vari pescecani dell’edilizia si stiano leccando i baffi. Ci saranno milioni di tonnellate di cemento da vendere a prezzi gonfiati, nuovi piloni in cui rinchiudere i cadaveri di chi si oppone, nuovi mucchi di rifiuti nocivi da seppellire sotto i parcheggi e le autostrade.
Infine ci saranno anche nuove migliaia di appartamenti da costruire senza più troppi vincoli paesaggistici, di buonsenso e di gusto.
Ma nel cervello malato dei razzisti padani è scattato su questo punto (e solo su questo!!) l’allarme. Nuove case? E per chi? Mica si vorranno togliere gli extracomunitari dalle baracche sotto i ponti? Mica vorrete darle agli zingari italiani? Non saranno mica comprate da negri e cinesi?
Così è partita una delirante campagna perché le nuove case vengano assegnate solo agli Italiani, i Nostri, come si esprimono questi barbari longobardi. Non si sa bene quali, visto che oltre il 70 per cento dei Nostri sono già proprietari di una o più case…e gli altri se non pagano vengono sfrattati.
Ora il paradosso di tutto ciò è che ci sono ovunque migliaia di appartamenti e case vuote, che non vengono affittati perché i prezzi sono troppo alti e ci sono pure centinaia di migliaia di persone che vivono sotto i ponti. E allora cosa si fa? Si interviene per riempire le case vuote? No. Se ne costruiscono di nuove. Ma almeno queste nuove case serviranno ad alloggiare decentemente gli extracomunitari senza casa? Manco per idea, a loro mai! E si torna a quei milioni di persone straniere e spesso forzosamente clandestine prive di diritti, che i razzisti padani vorrebbero al lavoro (sottopagato) durante il giorno e in campo di concentramento la sera.
Non solo si distrugge così il residuo di bellezza dell’ex bel paese, già trasformato in bruttissimo, si creano anche le premesse per l’odio e la guerra razziale.
Se il cemento coprirà le margherite, la vergogna ci sommergerà tutti.
Che dicono i tanti sedicenti intellettuali, poeti e artisti di questo orrore?
Salvo rarissime eccezioni nulla. Perché lor signori non si occupano di politica…
Vignetta di Fabrizio Fabbri.
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