FRIGIDAIRE
IL NUOVO MALE
VINCENZO SPARAGNA
FRIGOLANDIA
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FRIGOLANDIA: Museo e redazione di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, rivista di satira diretta da Vincenzo Sparagna. Coordinamento e grafica Maila Navarra
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Napolitano, presidente bipolare



Il bipolarismo, la malattia politica profonda che affligge e mortifica l’Italia, ha dei curiosi effetti distruttivi sull’intero sistema politico italiano, un tempo democratico.
Tra i molti effetti perversi della riduzione artificiale della politica a competizione tra due “ca(m)pi”, come il dominio assoluto della maggioranza, l’inutilità del Parlamento ed altre quisquilie disastrose, uno è particolarmente curioso e in questi giorni sotto l’occhio di tutti. E’ la riduzione del Presidente della Repubblica, da garante super partes di un Parlamento sovrano a garante del bipolarismo stesso, forzosamente rispettoso della maggioranza che ha il potere assoluto, ma con un occhio di compassione per la povera minoranza, che però non può essere incoraggiata…

Certo il Presidente ha formalmente l’obbligo di rispettare e far rispettare la Costituzione.

Ma quale Costituzione deve rispettare un Presidente bipolare? Quella originale, che prevede un Parlamento sovrano, o quella attuale

G8: sceneggiata globale



Non c’era da farsi troppe illusioni, questo era chiaro, ma la delusione per il G8, poi G14 dell’Aquila, non poteva essere più cocente e totale. E’ stata la triste caricatura di un governo mondiale inesistente, una passerella non solo per il nostro presidente del consiglio/clown (sostenuto da una stampa e una televisione servile fino all’incredibile), ma un po’ per tutti (Obama compreso… e la cosa dispiace assai). Ormai siamo alla “sceneggiata globale”. C’è infatti uno scarto allucinante tra l’urgenza dei problemi del mondo e l’incapacità dei governi, più o meno potenti, di risolverli. E’ come se la macchina mondo, lanciata a folle velocità verso l’autodistruzione, avesse dei manichini che la guidano, dei finti autisti senza patente, impegnati in una gara di sorrisi e first lady, ciascuno preoccupato nemmeno tanto degli interessi dei rispettivi paesi, ma solo di sé.
Non si è deciso niente sulle famose “regole” che dovrebbero guidare l’economia, niente sull’avvelenamento del pianeta, nientissimo su guerre, repressioni, ingiustizie e diseguaglianze che stanno rovinando la vita di miliardi di esseri umani.

Independence day



Oggi è il 4 luglio, l’Independence Day americano, festa che ricorda la fondazione degli Stati Uniti d’America, ovvero la liberazione dei coloni dalla dominazione britannica e la nascita di un paese formato da profughi di tutto il mondo.
La storia cominciata allora non è stata certo né facile, né solo gloriosa. Nei decenni seguenti quelle stesse idee di libertà che avevano animato la dichiarazione di indipendenza di George Washington sarebbero state mille volte contraddette
dalle guerre di sterminio dei nativi americani, dalla schiavitù nelle piantagioni di cotone del sud, dall’apartheid che ancora per oltre un secolo e mezzo avrebbe pesato come un macigno sul primitivo sogno americano di una società di eguali.
Eppure quel 4 luglio rimane nella memoria come uno spartiacque tra l’epoca in cui l’Europa, nella forma degli imperi britannico, francese, spagnolo, portoghese, olandese, era il centro del mondo e il mondo attuale non più dominato da un unico centro.

La loro morale e la nostra



Il titolo di questo editoriale, come qualcuno ricorderà, non è mio, ma di Lenin. Oggi suona un po’ curioso e nostalgico, poiché è assai meno netto il confine tra la morale immorale delle classi dominanti e la morale spesso amorale dei dominati, dei quali, manco a dirlo, facciamo tutti parte.
Vi è stata infatti in questi ultimi decenni, anni, mesi e giorni una crescita d’immoralità vertiginosa che ha investito sia l’alto che il basso della società.
Così la grande novità è che il comportamento immorale dei potenti è conosciuto ben oltre i confini della loro privata intimità, ma non scandalizza più la gran massa dei loro cittadini-sudditi.
Avviene un curioso fenomeno di identificazione. Il povero impiegato travet non pensa più alla vita dissoluta e insensata del superboss con orrore e disprezzo, ma con una singolare forma d’invidia. Insomma lo giustifica e sostiene pensando che al posto di quell’altro farebbe lo stesso.
Il veleno che ha imbambolato tutti quanti, l’alto e il basso, è stampato in miliardi di banconote di ogni genere: dollaro, euro, yen, yuan. Si chiama Denaro.
Ora il denaro ha un gran fascino di per sé

Un voto a vuoto



I risultati li avete visti tutti. Berlusconi arretra sulle ultime elezioni ed è un bene, perché il voto non plebiscitario ridimensiona certi suoi entusiasmi napoleonici, ma PDL e Lega insieme conquistano un bel po’ di province e città, i democratici continuano a calare anche più di quanto non recuperi l’Italia dei Valori e la sinistra…ahi la sinistra! Ero stato facile profeta un paio di mesi fa a criticare le troppe divisioni, spesso originate da puri e semplici personalismi, che hanno alla fine condotto alle due liste, più la listarella del partitino di Ferrando.
Tirando le somme la crisi a sinistra del PD c’è stata, ma si è distribuita e dispersa su due liste e mezzo, per un totale inutile di oltre un sette per cento dei votanti, due milioni di voti a vuoto.
Naturalmente lo sbarramento al 4% è stato decisivo per questa insensata dispersione e di questo porta la responsabilità il gruppo dirigente del PD, che l’ha approvato in tutta fretta in pieno accordo con il Berlusca, ma tanto più dopo l’introduzione dello sbarramento era indispensabile trovare un accordo a sinistra, che invece non c’è stato.

Un voto o il vuoto?



oggi e domani si vota in Italia per le elezioni europee e in molte località per le amministrative. Come sapete (vedi volantino elettorale riprodotto qui sopra) sono candidato nelle elezioni comunali di Foligno con la lista comunista e sono curioso di sapere come andrà. Ma al di là della mia candidatura folignate, che è piccola cosa, è importante vedere come andrà il voto europeo.
Lo sbarramento al 4%, deciso in tutta fretta da PDL e PD, sempre con l’idea fissa (e idiota) del bipolarismo, anzi del bipartitismo tendenziale, produrrà infatti una micidiale dispersione di voti in liste che non ce la faranno a raggiungere il quorum. E’ soprattutto per la lista unitaria di Rifondazione, Comunisti Italiani e SocialismoEuropeo, per la quale voterò (e che invito tutti a votare), che sono preoccupato. Un voto per i comunisti andrebbe a rafforzare la sinistra a livello europeo e avrebbe un impatto deterrente contro la deriva neofascista che sta rovinando l’Italia.

Napoleone e la sua caricatura



Con felice espressione Dario Franceschini, che, a parte la sua sciocca e controproducente fissazione per il bipolarismo, mi pare una brava persona, ha dichiarato che ormai Berlusconi (che insulta e minaccia i giudici che lo condannano e mente senza vergogna sulle sue amichette minorenni) crede di essere Napoleone.

La cosa mi ha ricordato le mie molte letture sulla vita e le imprese di Napoleone, che da piccolo militare còrso divenne, nei tumultuosi anni che seguirono la rivoluzione dell’89, imperatore dei francesi e mito rivoluzionario per tanti europei in rivolta contro le monarchie autocratiche e il potere dei papi. Ma mi ha ricordato anche quella famosa espressione di Karl Marx secondo cui la storia tende a ripetersi sempre due volte, la prima in forma di tragedia, la seconda di farsa.
Ecco, il nostro micronapoleone attuale è un personaggio da farsa. Nelle sue imprese non c’è né grandezza, né eroismo, solo furbizia, corruzione, imbroglio. L’abilità del suo agire politico negli ultimi quindici anni è direttamente proporzionale alla debolezza e divisione dei suoi avversari.

La pupa del papi



C'è qualcosa di davvero inquietante nella cronaca degli ultimi giorni: l’Italia del Gossip e quella della Politica sono ormai totalmente sovrapposte e sovrapponibili. Le private avventure del Cavaliere e l’indignazione della bella Veronica contro i vizi dell’imperatore sono contemporaneamente inverosimili e banali, come certe fiction televisive.
Da un lato c’è questa “povera” moglie trascurata, che, come una Filomena Marturano qualsiasi,

invoca giustizia per i suoi figli dimenticati, dall’altro questo padre/padrone sorridente e seduttore che la sbugiarda raccontando placidamente al maggiordomo Vespa di come egli, padre affettuoso, abbia provveduto per la festa dei 18 anni della figlioletta Barbara a inviare a sorpresa negli States (dove la derelitta studiava in una superuniversità privata) il “suo ragazzo” e tutti i suoi amichetti italiani travestiti da maschere veneziane.
Insomma al lamento surreale di una moglie tradita, chiusa nel suo dolore in una villa con parco e servitù,

Un sito più bello e più grande



Come potete vedere da ieri il nostro sito frigolandia.eu è stato rinnovato, è rinato, o, se preferite, è stato reinventato e rifondato, arricchito e ristudiato per essere utile sia a chi ci conosce già che a chi ancora non sa nulla di Frigolandia o di Frigidaire. Inutile dirvi delle mille novità, che potrete scoprire da voi cliccando sulle diverse voci di questa homepage.
Questa piccola rivoluzione telematica frigolandese è il frutto

dello straordinario lavoro grafico e concettuale (durato mesi) di Maila Navarra, che vi ha messo le sue belle qualità tecniche e la sua indubbia sensibilità artistica.

Nel ruolo di programmatore ha collaborato il nostro concittadino immaginario Cristoforo Sparagna junior, omonimo del mio celebre padre artista e mio nipote, essendo figlio di mio fratello Francesco.

Due giovani che, come la gran parte dei giovani redattori del nuovo Frigidaire

25 aprile 2009: Frigidaire torna in edicola!



Oggi 25 aprile, IX Festa della Liberazione dei Frigoriferi Intelligenti, IV edizione celebrata nella Repubblica di Frigolandia, Frigidaire torna in edicola!
Il numero 214 sarà infatti il primo di una serie del tutto speciale, un’edizione popolare d’élite, allegata in omaggio al quotidiano Liberazione del 25 aprile e solo nella giornata del 25 aprile.
E’ un ritorno atteso da tempo.

Gli ultimi numeri extraordinari della nostra storica rivista avevano infatti avuto una circolazione limitata ed erano stati quasi interamente dedicati a raccontare la nostra nuova avventura frigolandese. Ora invece ci misuriamo nuovamente con il grande pubblico, che ci troverà all’interno di Liberazione in tutte le edicole d’Italia.
Questo appuntamento in edicola si ripeterà poi mensilmente, sempre con la stessa formula, fino alla fine dell’anno in corso, poi vedremo…
L’accordo con Liberazione è un passo importante nel percorso di sviluppo della Repubblica di Frigolandia e della rivista Frigidaire, che ne è il motore profondo e la sua ragion d’essere.

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